Il data center nel cuore della montagna
Settembre 2023

In Trentino nascerà un data center unico nel suo genere in Italia e tra i pochissimi esistenti al mondo. E dove, se non in montagna? Una delle risorse naturali che più dona ricchezza al territorio mostra le sue potenzialità anche in ambito di innovazione digitale.

Nel ventre della miniera Tassullo in Val di Non troverà spazio un data center “green”, che sfrutterà tutte le condizioni ottimali offerte dall’ambiente sotterraneo per sviluppare i più moderni servizi legati all’ICT, tra cui intelligenza artificiale, High Performance Computing, Edge Computing, Cybersecurity e crittografia quantistica.

L’iniziativa, che si colloca nell’ambito del PNRR Missione 4 “Istruzione e ricerca – Dalla ricerca all’impresa”, nasce dall’accordo tra l’Università di Trento e le aziende trentine Covi Costruzioni, Dedagroup, GPI e Isa. Attraverso questo partenariato pubblico - privato è stata creata la srl Trentino Data Mine, che rappresenta il primo passo verso la realizzazione del data center green, destinato a diventare un vero e proprio punto di riferimento a livello europeo.

Un data center unico in Italia

Perché nel ventre della montagna

L’ampio ambiente ipogeo della miniera Tassullo, protetto sotto centinaia di metri di roccia viva, garantirà al data center: 

  • temperatura costante
  • protezione da inquinamento elettromagnetico
  • sicurezza dei dati 
  • protezione da eventi naturali
  • risparmio energetico 
  • risparmio di suolo 
  • riduzione delle emissioni di anidride carbonica
  • possibilità di utilizzare energia da fonti rinnovabili

Un progetto da 50 milioni di euro

Il progetto avrà una durata di 36 mesi e un costo di 50,2 milioni di euro, che saranno finanziati per 18,4 milioni da risorse pubbliche e per circa 31,8 milioni da risorse private. La voce più consistente dell’investimento (circa 18 milioni) sarà riservata alla realizzazione degli impianti tecnici nella miniera. Il ritorno dell'investimento è atteso nell'arco di 15 anni dall'avvio del progetto (2023-2037).

Ricerca e impresa: le componenti del progetto

Ricerca e impresa sono i due elementi che contraddistinguono il progetto di Trentino Data Mine.

La forte propensione alla ricerca scientifica è data innanzitutto dal ruolo dell’Università di Trento, che ne è capofila e responsabile scientifica, ma anche dalle partnership che sono state messe in campo. Un’importante ruolo di ricerca è stato affidato a Fondazione Bruno Kessler e EIT Digital, enti pubblici ad elevata competenza nel settore ICT. Inoltre, sono stati coinvolti la Fondazione HIT - Hub Innovazione Trentino e Trentino Sviluppo, enti vocati all’innovazione tecnologica.

La connotazione imprenditoriale sta invece nell’interesse delle aziende socie e nell’obiettivo del progetto di diventare “ecosistema di innovazione” insieme ad altri enti pubblici e privati. Il data center vuole, infatti, porsi come punto di riferimento per tutti i soggetti che hanno la necessità di gestire e conservare i propri dati e di ricevere supporto nelle varie fasi del ciclo di innovazione in una logica di open source.

Nelle intenzioni dell’operazione vi è anche quella di attrarre investimenti internazionali, visto il promettente mercato dei servizi in cloud, di gestione dei big data e della cybersicurezza.

I campi di applicazione del progetto

Salute, intelligenza artificiale, sicurezza informatica e finanziaria, gestione di grandi quantità di dati saranno i campi di applicazione del data center.

Tra quelli maggiormente strategici vanno menzionati:

  • scienze della vita (e-health, prestazioni sanitarie, diagnostica e medicina di precisione)
  • intelligenza artificiale (industria 4.0, manifattura smart, agricoltura digitale e smart, finanza digitale)
  • transizione energetica (città smart, mobilità smart, 5G e servizi pubblici). 

Queste stesse aree di interesse si intrecciano con quelle di iNEST, un altro progetto finanziato con fondi PNRR in cui è coinvolta l'Università di Trento, che prevede la creazione di un ecosistema del Triveneto dedicato all’innovazione.

Progetti sostenibili che attirano gli investitori in Trentino

Un altro progetto ICT innovativo e sostenibile è quello sviluppato da Alps Blockchain, startup che dal 2018 progetta e installa mining farm all'interno di centrali idroelettriche a ridotto impatto ambientale. 

Ad aprile di quest’anno ha attirato un club deal di investimento pari a 40 milioni di euro

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Trentino Data Mine: i partner privati

Nel progetto di partenariato pubblico-privato, le aziende coinvolte, selezionate tramite gara pubblica, portano il valore delle rispettive competenze.

Covi Costruzioni (Predaia - Val di Non): coniuga l’esperienza artigiana dei fondatori alle più moderne tecnologie di progettazione ingegneristica per realizzazioni di alto livello e rispettose della sostenibilità edilizia. 

Dedagroup (Trento): polo di aggregazione delle eccellenze italiane del software e delle soluzioni As a Service (Saas). Dal 2000 porta nel Paese e nel mondo la qualità degli applicativi italiani per favorire e accelerare la transizione digitale.  

GPI (Trento): accompagna le organizzazioni socio-sanitarie pubbliche e private nel miglioramento dei processi e nell’innovazione dei modelli di assistenza, cura e prevenzione. 

ISA - Istituto Atesino di Sviluppo (Trento): holding di partecipazioni che opera da più di 90 anni in diversi settori. La propria mission è quella di investire in iniziative finalizzate a creare opportunità di crescita e sviluppo del territorio.