Bertagni 1882 avvia la produzione: dallo stabilimento di Avio esce il primo tortellino
Qualità, tecnologia e innovazione le parole chiave della nuova fabbrica

Ha seriamente rischiato di chiudere, passando alla storia come un’ex fabbrica: ex PAF prima, ex Malgara Chiari & Forti poi. Invece il tortellinificio di Borghetto d’Avio rinasce e lo fa con grandi potenzialità per il futuro, grazie alla tenacia con la quale Provincia e Trentino Sviluppo hanno sempre creduto, nonostante tutto, nella possibilità di ridare un futuro produttivo a quel luogo ed un posto di lavoro ai 78 operai che l’avevano perso due anni fa. A scrivere il nuovo corso dello stabilimento, inaugurato il 15 maggio, sarà il gruppo vicentino Bertagni 1882, con 130 anni di storia, 250 dipendenti, un fatturato consolidato di 69 milioni di euro e una “trimestrale” 2018 in crescita del 10% rispetto al 2017. Decisiva nella scelta del presidente della società Antonio Marchetti di investire in Trentino si è rivelata la presenza di “un’amministrazione amica dell’impresa e di persone con competenze troppo preziose per andare sprecate”.

Ad un anno esatto dalla firma dell’intesa con la Provincia e Trentino Sviluppo, Bertagni 1882 ha già investito 4 milioni di euro nella ristrutturazione del complesso aviense, che rappresenta l’evoluzione dei metodi di lavoro già adottati nella sede vicentina di Arcugnano. In grado di produrre oltre 400 tipi diversi di tortellini e ravioli, la nuova linea produttiva è dotata di una moderna “clean room” autonomamente ventilata e climatizzata per eseguire il processo di confezionamento secondo i più alti standard di efficienza e qualità.

Dopo un primo periodo di testing, in cui le macchine resteranno accese 10 ore al giorno, si passerà alla produzione a ciclo continuo, su tre turni giornalieri. Nella fase successiva si procederà all’installazione di ulteriori linee produttive, in uno stabilimento che con i lavori di recupero è già stato predisposto per accogliere quattro. Ad oggi nel complesso sono operativi 33 addetti, ma l’incremento dei volumi comporterà la necessità di assumere nuovo personale fino a riassorbire il numero di lavoratori (78) rimasti disoccupati dopo il fallimento e la chiusura, nel 2016, di Malgara Chiari & Forti.