Un chip per la diagnosi molecolare: la rivoluzione di FTH srl
Novembre 2020

Immaginiamo di avere, al posto del classico tampone naso-faringeo (quello utilizzato, per esempio, per rilevare la presenza del Coronavirus), un chip su cui viene applicata una goccia di saliva e che, dopo esser stato inserito in un macchinario, ci dice se è presente nel nostro organismo una particolare molecola target, che siano virus, batteri o determinate proteine. Il tutto nel giro di qualche minuto e senza che l’operatore debba avere particolari competenze tecniche, tanto da poter esser effettuato in auto-diagnosi.

Quella che può sembrare fantascienza è invece il dispositivo a cui sta lavorando FTH srl (FemtoRays), startup innovativa insediata in Polo Meccatronica a Rovereto e destinata a rivoluzionare il mondo della diagnosi tradizionale.

FTH e la tecnologia silicon photonics

Nata nel 2017 e approdata in Trentino l’anno successivo, FTH lavora nel campo dei sensori molecolari basati su tecnologia silicon photonics. Si tratta di chip che, per individuare una molecola target all’interno del fluido, utilizzano la luce laser anziché gli elettroni. Il dispositivo, una volta finito, sarà rivoluzionario perché permetterà una diagnosi in tempi molto brevi (qualche minuto), sarà facile da usare e permetterà non solo di identificare la presenza di virus o batteri, ma anche la loro quantità.

Quest’ultima è una funzionalità fondamentale, soprattutto quando una patologia è data non tanto dalla presenza di una o più molecole, ma dalla loro concentrazione nell’organismo.

 

ln Trentino con la propria startup: tanti buoni motivi

«Dato che per una startup il tempo di attuazione è molto importante, abbiamo pensato che venire in Trentino fosse la soluzione ideale, non solo per aver accesso a fondi, ma anche per la presenza di un ecosistema che ci permettesse di essere più veloci ad andare sul mercato». 

Carlo Guardiani – AD FTH srl

FTH ha scelto di mettere subito radici in provincia autonoma di Trento per varie ragioni. In primis l’eccellenza dei centri di ricerca presenti sul territorio, in particolare Università di Trento e Fondazione Bruno Kessler, con cui ha stretto subito collaborazioni.

In questo ecosistema si inserisce anche Indivenire, startup innovativa che lavora per semplificare il dialogo tra piccole aziende e centri di ricerca, offrendo al tempo stesso competenze scientifiche che aiutano le imprese a finalizzare i propri progetti in tempi brevi. L’azienda andrà con i dipendenti di FTH nei laboratori di FBK per supportarli nell’efficientamento del dispositivo.

Decisiva nella scelta della location è stata anche la presenza di un’infrastruttura logistica come quella di Polo Meccatronica a Rovereto, che mette a disposizione il proprio laboratorio di prototipazione ProM Facility e che è la casa di aziende tra le più tecnologiche del territorio.

Parlando invece di aspetti finanziari, un ruolo chiave l’ha giocato un ente pubblico ben disposto a investire nella ricerca e nell’innovazione. Una prova è il bando Matching Fund indetto da Trentino Sviluppo nel 2019 e vinto proprio da FTH. Si tratta di uno strumento a supporto della finanza che prevede la possibilità di un sostegno in equity ad alcune startup innovative che andasse a sommarsi ad un investimento di pari o superiore importo messo a disposizione da un investitore privato. Nel caso di FTH, Trentino sviluppo è entrata nel capitale dell’azienda con 200 mila euro, che rappresenta di fatto il massimale previsto dal bando.

FTH srl e il chip per la diagnosi molecolare |Il video completo 

Invest in Trentino presenta la video intervista completa ai protagonisti.