La storia di Bruno Cell, la startup trentina che “coltiva” la carne
Agosto 2020

Bruno Cell è una startup trentina nata nei laboratori del CIBIO il Centro di Biologia Integrata progettato da Università di Trento e Provincia Autonoma di Trento per esplorare le potenzialità delle biotecnologie per la salute umana. Stefano Biressi e Luciano Conti sono i due professori associati dell’ateneo trentino a capo del progetto con cui il Trentino si affaccia per la prima volta in un settore, quello della produzione di carne artificiale o “in vitro”, ricco di potenzialità inesplorate e confini ancora da tracciare. 

Grazie al sostegno di HIT – Hub Innovazione Trentino, Bruno Cell si è dotata sin da subito di una strategia di sviluppo di business, aprendo a collaborazioni e sinergie con i vari attori del sistema trentino e non solo. 

Una startup dall’ispirazione filosofica: la storia di Bruno Cell  

Bruno Cell è una startup il cui nome dice molto sulla filosofia e sulle intenzioni. “Bruno” è infatti un omaggio al filosofo, astronomo e matematico Giordano Bruno già pioniere, nel XVI secolo, di un’alimentazione basata sui prodotti vegetali e priva di carne. Il termine “cell”, invece, è stato sostituito recentemente a “meat” per veicolare in maniera puntuale l’assunto dal quale muove il progetto scientifico della startup. 

Tra le grandi aree strategiche in cui si possono raggruppare le sfide tecnologiche che devono affrontare i produttori di “carne pulita” – dall’inglese “clean-meat” – Bruno Cell ha infatti scelto di puntare sullo sviluppo della linea cellulare, lavorando ad una tecnologia di ingegneria genetica che consenta alle cellule staminali di estendere il proprio potenziale differenziandosi senza sostanze chimiche, allo scopo di produrre appunto carne coltivata in laboratorio. In particolare, Bruno Cell si propone di far differenziare le cellule staminali non solo nei muscoli ma anche nelle cellule adipose, ottenendo così un mix che paragonabile alla carne naturalmente grassa e un prodotto che nulla ha a che vedere con i burger vegani e con la carne vegetale.  

Un settore di frontiera: la coltivazione di carne  

“Far crescere la carne in un ambiente controllato significa produrla abbattendo l’uso di antibiotici e farmaci, portando potenzialmente dunque a significativi miglioramenti riguardo al tema sempre più urgente dell’impatto dell’alimentazione sulla salute. Si pensi inoltre a come tutto ciò consentirebbe una drastica riduzione dell’emissione di gas serra generati dagli allevamenti intensivi e dunque al contrasto al cambiamento climatico”.

prof. Luciano Conti - Bruno Cell

La produzione di carne artificiale è ancora una novità in Italia mentre in altri paesi, a partire dagli Stati Uniti in cui operano da anni realtà già stabili sul mercato, il settore è considerato tra i più promettenti dai grandi gruppi di investitori con numerose iniziative a sostegno di progetti di sviluppo di “carne pulita”.  

Oltre ad essere oggetto di interesse di campagne di finanziamento, il tema della carne creata grazie a processi di laboratorio a partire da cellule muscolari di animali vivi è oggetto di divisioni e contrasti.

Esiste senz’altro uno schieramento dei contrari alla carne sintetica formato sia da che si dice scettico sulle concrete potenzialità di diffusione su vasta scala e con prezzi competitivi della carne “etica ed ecologica”, sia da chi vede in queste tipologie alimentari una minaccia al valore culturale e alla tipicità del cibo tradizionale, aspetti alla base del successo del “made in Italy” nel mondo. D’altra parte i vantaggi potenziali che l'implementazione di una produzione alimentare alternativa potrebbe apportare a livello globale non possono lasciare indifferenti: sostenibilità economica e ambientale, sicurezza igienico-sanitaria, velocità della produzione, minor allocazione di risorse agricole.    

Clean-meat: un futuro ancora da scrivere   

Non solo una questione di gusto. La capacità di plasmare porzioni in forma di bistecca capaci di soddisfare il cliente è importante ma per le startup come Bruno Cell la sostenibilità imprenditoriale dipende dalla capacità di elaborare un sistema per produrre carne coltivata impiegando fattori di crescita non troppo costosi, individuando le molecole utili per implementare il metabolismo delle cellule muscolari ideali per accelerarne la crescita. 

Il progetto della startup trentina è ancora a un primo stadio di sviluppo della ricerca e, ad oggi, si sta concentrando sull’abbattimento dei costi degli ingredienti necessari alla proliferazione cellulare, il fattore alla base della produzione su larga scala. Potenzialmente le ricerche di Bruno Cell potrebbero essere impiegate da tante realtà a livello mondiale, non solo da imprese dedicate a questo nuovo settore, ma anche da grandi aziende del settore della carne che potranno decidere – ma in parte se ne stanno già interessando – di investire in questo nuovo settore per diversificare il proprio business. 
 

Il sostegno del pubblico e il finanziamento dei privati 

Il progetto Bruno Cell piace sia al pubblico che al privato ed è in crescita, con un investimento in dirittura d’arrivo di circa 100 mila euro nel finanziamento di un dottorato in Innovazione Industriale con l’Università di Trento, per sostenere la collaborazione con una figura professionale altamente specializzata da integrare nell’organico al CIBIO. 

HIT - Hub Innovazione Trentino è al fianco di Bruno Cell sin dai primi passi della startup realizzati con il nome di “Bruno Meat” all’interno degli spazi per impresa di HIT. Nel 2018, inoltre, Bruno Cell ha partecipato al programma di accompagnamento imprenditoriale Bootstrap organizzato da Hub Innovazione Trentino e oggi parte delle iniziative di Trentino Startup Valley, il programma di sistema con cui la Provincia autonoma di Trento promuove lo sviluppo di nuove idee imprenditoriali. Il ruolo di sostegno dell’intero Sistema Trentino è oggi confermato dall’accordo, ormai in dirittura d’arrivo, con Trentino Sviluppo e la Provincia autonoma di Trento per ottenere supporto e investimento in ricerca, con la possibilità di insediarsi in futuro presso una delle sedi di Trentino Sviluppo.

Sul lato privato, la startup ha finalizzato un importante accordo di finanziamento con un imprenditore romano attivo nel campo delle carni tradizionali e deciso a differenziare il proprio business, un finanziamento fondamentale per la crescita del progetto.