FEM e il primo atlante mondiale delle migrazioni degli ungulati
Maggio 2021

Il 22 maggio 2021 si celebra la Giornata mondiale della biodiversità e tra i tanti progetti “made in Trentino” sul tema abbiamo scelto di raccontare l’Iniziativa Globale per le Migrazioni degli Ungulati (GIUM, Global Initiative for Ungulate Migration) presentata in questi giorni sulla prestigiosa rivista Science con FEM – Fondazione Edmund Mach tra i promotori. 

Il Trentino e la difesa della Biodiversità 

Con biodiversità si fa riferimento alla variabilità tra gli organismi viventi all’interno di una singola specie, fra specie diverse e tra ecosistemi. Si tratta di un sistema ricchissimo e delicato il cui equilibrio è l’unico fattore in grado di garantire la presenza di tutte quelle risorse - cibo, acqua e aria pulita, ripari sicuri – indispensabili per la sopravvivenza sulla Terra. 

A causa della nostra presenza e delle nostre attività, l’equilibrio della biodiversità è a rischio e la consapevolezza della fragilità del sistema ha portato, negli anni, alla nascita di numerose iniziative di sensibilizzazione tra cui figura la Giornata mondiale della biodiversità, occorrenza istituita dalle Nazioni Unite per ricordare l’adozione della Convenzione sulla diversità biologica avvenuta nel 1992. 

Tra le iniziative nate per difendere l’equilibrio del sistema con il Trentino protagonista, il team di Invest In Trentino ha scelto di presentare il racconto dell’Iniziativa Globale per le Migrazioni degli Ungulati, progetto discusso per la prima volta in un incontro tenutosi nel settembre 2019 alla Fondazione Edmund Mach. In quell’occasione, un gruppo di esperti internazionali in ecologia del movimento animale ha lanciato l’ambiziosa idea che oggi è diventata un’iniziativa supportata ufficialmente dalle Nazioni Unite che raccoglie quasi un centinaio di studiosi e biologi della conservazione da tutto il mondo. 

Nasce l’atlante mondiale dei “corridoi verdi” per gli ungulati 

"Senza migrazioni di ungulati, molti servizi ecosistemici verrebbero compromessi e ci si può attendere un crollo della biodiversità ad essi legata a diversi livelli di complessità, dal microbiota, ai grandi carnivori, fino all’interazione con i domestici”.

Dr. Francesca Cagnacci del Centro Ricerca e Innovazione FEM

Gli ungulati sono dei consumatori primari, ossia si nutrono delle risorse vegetali. Al contempo, fertilizzano il suolo e trasportano nutrienti ed energia e rappresentano le prede principali dei grandi predatori, rivestendo così un ruolo ecosistemico fondamentale. Sono da millenni legati alla cultura e identità delle popolazioni umane, con la caccia e il pastoralismo, e l’interruzione dei fenomeni migratori metterebbe a rischio l’equilibrio di numerosi ecosistemi

GIUM, Global Initiative for Ungulate Migration nasce per realizzare un atlante mondiale delle migrazioni degli ungulati, uno strumento fondamentale per identificare le aree e i corridoi di passaggio degli ungulati durante questi importanti movimenti. 

Grazie alla mappatura, scienziati, biologi della conservazione e decisori avranno uno strumento rapido e dinamico per sviluppare e adottare soluzioni di mitigazione che possano preservare il fondamentale comportamento migratorio degli ungulati. Con l’atlante, ad esempio si potranno localizzare i punti chiave dove costruire “ponti verdi” sulle grandi vie di comunicazione, o aprire recinzioni durante il periodo migratorio ed ancora connettere aree di protezione con “corridoi verdi”.

Per comprendere l’importanza e il fascino dell’iniziativa basta leggere il Commentary di Science: nel testo si citano spostamenti strabilianti di centinaia di chilometri, come quelli della gazzella della Mongolia o della saiga in Asia, della gazzella di Thompson e degli gnù in Africa, o delle renne e caribou nell’Artico, che sono però interrotti e limitati da arterie stradali di nuova costruzione, da impianti estrattivi, o da recinzioni di confine. Per molti altri ungulati, invece, non si conoscono ancora le vie di migrazione, itinerari che potrebbero scomparire ancor prima di completare la mappatura.   

Maggiori informazioni nel comunicato stampa di FEM Fondazione Edmund Mach.